Entro fine anno Intel dovrebbe presentare il suo primo processore con architettura ARM. E’ direttamente il colosso di Santa Clara a dichiararlo nel corso dell’ARM Tech Con 2017, evento dedicato al mondo ARM, con l’annuncio di un processore di fascia alta che promette prestazioni di tutto rispetto e che rappresenta il primo frutto della partnership tra la stessa Intel e ARM.
L’annuncio di una collaborazione tra le due corporate era già stato dato lo scorso anno, una mossa in fondo attesa considerando l’importanza ormai primaria che il mondo dei processori ARM ricopre da tempo sul mercato con prospettive di ulteriore crescita per i prossimi anni.
La nuova CPU in arrivo da Intel è stata progettata con processo produttivo a 10 nm, avrà una frequenza massima dai 3,5 Ghz e al suo interno troveranno posto circa 100 milioni di transistor. I consumi saranno limitati ad appena 0.25 mW/Mhz.
Intel sarebbe anche al lavoro su un chip con struttura a 22nm FinFET, un processo produttivo questo che dovrebbe portare ad una riduzione dei consumi pari a circa il 30 % in meno rispetto a processori prodotti a 28 nm.
I nuovi processori saranno resi disponibili dal colosso di Santa Clara direttamente ai vari OEM produttori di device. Tra questi si vocifera possa esserci anche Appleche, con questa mossa, potrebbe mettere seriamente in difficoltà Qualcomm con cui, da tempo, è in causa su più fronti.
L’annuncio di una collaborazione tra le due corporate era già stato dato lo scorso anno, una mossa in fondo attesa considerando l’importanza ormai primaria che il mondo dei processori ARM ricopre da tempo sul mercato con prospettive di ulteriore crescita per i prossimi anni.
La nuova CPU in arrivo da Intel è stata progettata con processo produttivo a 10 nm, avrà una frequenza massima dai 3,5 Ghz e al suo interno troveranno posto circa 100 milioni di transistor. I consumi saranno limitati ad appena 0.25 mW/Mhz.
Intel sarebbe anche al lavoro su un chip con struttura a 22nm FinFET, un processo produttivo questo che dovrebbe portare ad una riduzione dei consumi pari a circa il 30 % in meno rispetto a processori prodotti a 28 nm.
I nuovi processori saranno resi disponibili dal colosso di Santa Clara direttamente ai vari OEM produttori di device. Tra questi si vocifera possa esserci anche Appleche, con questa mossa, potrebbe mettere seriamente in difficoltà Qualcomm con cui, da tempo, è in causa su più fronti.
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